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Le Antiche malìe di Salvo Ballatore

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Nato in Sicilia a Mazara del Vallo, Salvatore alla fine degli anni cinquanta viene catapultato in un mondo totalmente diverso da quello un po’ ‘zingaresco’ dove aveva trascorso l’ infanzia. È a Milano, in un quartiere d’immigrati arrivati da ogni parte d’Italia dove ciascuno aveva l’ambizione di affermare le “proprie regole”, che trascorre l’adolescenza e diventa adulto.
La terra d’origine continua ad ammaliarlo: rivisitare con la memoria i luoghi e gli avvenimenti della sua infanzia continua a dargli ancora forti emozioni. Nel suo immaginario quel mondo è rimasto un mondo denso di atmosfere proibite ed irripetibili, da non disperdere. Così trent’anni fa decide di scrivere di getto il brogliaccio di “antiche malìe”. Per conservare la freschezza e la pregnanza che quel mondo conservava nella sua memoria decide di lasciarsi libero di raccontare e di raccontarsi attraverso il bambino ch’era stato e che era rimasto in lui, con le paure, lo stupore, la vergogna, l’orgoglio, le vigliaccherie e le furbizie d’allora. Il brogliaccio per anni è rimasto chiuso in un cassetto e lui si è dedicato ad altro, ha lasciato l’Italia e si è trasferito in Corsica, ma non ha mai perso il gusto per la scrittura e la lettura.
All’inizio degli anni Ottanta torna a Mazara constatando che i luoghi della sua infanzia sono ormai in gran parte trasformati. La parte vecchia del paese era stata in gran parte occupata da nordafricani, pressoché inaccessibile ai mazaresi che s’erano spostati tutti in villette e zone residenziali. Attraversando i vecchi vicoli, gli sguardi dei bimbi che, a parte il colore della pelle leggermente più scuro, somigliavano in tutto al bambino ch’era stato lui stesso in quei vicoli. I loro sguardi, il loro abbigliamento, il loro atteggiarsi con gestualità “adulte”… erano lo specchio della sua infanzia. Quella loro aggressività, mischiata ad una vitalità e ad una furbizia erano per lui sconvolgenti perché le riconosceva. Riprende allora il suo racconto trovando la chiave narrativa giusta per rappresentare sia il loro presente che il suo passato. Nasce in questo modo “Antiche malìe”, il romanzo che Salvo Ballatore ci ha presentato il 16 aprile allo Spazio dell'anima. Leggi la recensione di Caterina Gerace
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