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Albe creative
Siamo a settembre, sei mesi dopo l'inizio di questa meravigliosa avventura che è Spazio dell'anima. Solo sei mesi e a me sembra ci sia da sempre, che abbia sempre fatto parte della mia vita. Sei mesi di sperimentazione, di successi, di costi da tenere in equilibrio, di piccole delusioni, di vita, di incontri - dentro e fuori dallo Spazio dell'anima - di crescita, di progressivo disvelarsi di questa "cosa" un po' strana.
Le decine di tentativi di illustrarla ai partecipanti agli incontri, a chi ci ha telefonato - magari avendo visto una segnalazione su Romacè o la notizia di un evento nella locandina del municipio - è stato un esercizio defatigante ma utilissimo. Le caratteristiche e le attese delle persone che si sono avvicinate e che hanno partecipato alle attività tanto diverse ma con un unico spirito - e che magari sono anche tornate più volte attirate da cose differenti -, le mail, l'interpretazione data da ciascuno all'iniziativa, il  feedback ricevuto, tutta l'esperienza collettiva di questi mesi è stata preziosissima per tracciare meglio contenuti e direzione del cammino.

 

Naturalmente anche l'esperienza di vita personale complessiva di questi sei mesi, che è stata densissima e per molti aspetti nuova, ha avuto il suo peso e la sua influenza. Alcuni incontri sono stati davvero determinanti per segnare il sentiero personale e di Spazio dell'anima. E anche il costante esercizio richiestomi di frenare l'impazienza (sempre) e lo scoramento (a volte) è  stato molto formativo.
A fine, giugno, momento in cui, complice la stanchezza e l'estate romana, abbiamo sospeso le nostre attività, la sensazione che fosse necessario un significativo passo avanti nel definire la fisionomia dello Spazio dell'anima era già molto intensa ma le idee ancora molto confuse: intuizioni tante, definizioni? Nessuna con la necessaria chiarezza.

Le vacanze estive sono state il momento tanto atteso per concedersi una vera pausa di ozio creativo e, si sa, l'ozio creativo quando è vero ozio diventa veramente creativo! 
Nel frattempo sentivo che le cose maturavano, anche dentro di me, ma non erano ancore pronte e definite per venire fuori. Si sa, i progetti sono sempre un po' dei parti e hanno bisogno del loro tempo!
Il ritorno a Roma ha scontato due giorni di incapacità totale di concentrazione con la sgradevole sensazione che non sarei mai riuscita a "mettere tutto in fila" per avviare la nuova stagione con un indirizzo chiaro. C'era anche, però,una grande fiducia che sarebbe intervenuto qualcosa ad aprire il flusso e che i pensieri finalmente concreti e lucidi si sarebbero incastrati da soli nel loro mosaico più giusto.

Poi, infatti, una notte insonne  - che si è conclusa con l'episodio che sto per raccontarvi e che da il titolo a questa pagina - unita a qualche giorno di lavoro intenso di progettazione e di realizzazione  ha portato a un primo stadio di elaborazione abbastanza soddisfacente. Una seconda notte di riflessioni fluide e irrefrenabili in quello stato di creatività meraviglioso che è il dormiveglia ed ecco che, come nelle attese, tutto è andato magicamente al suo posto, quello "giusto" per iniziare con le idee chiare questo secondo anno della nostra avventura. Per il momento, fino al prossimo stadio di maturazione che, certamente, ci sarà.

Ma non ho ancora detto nulla su "Filosofia e profumo di brioche"!   
A dir la verità è arrivato prima il profumo di brioche, portando con sé una riflessione conclusiva sullo scopo dello Spazio dell'anima. Poi la filosofia ha rivendicato il suo posto determinante aiutandomi a connotare, in maniera definitiva, il cosa e il come..
E vengo al dunque: notte, dormiveglia, le tre, le quattro, le cinque..... pensieri che si accavallano, proposizioni, enunciati che si propongono e si correggono, strutture che si delineano: questo va bene, questo si può migliorare, tutto il sapere conscio e inconcio che si è accumulato nella tua piccola vita che concorre all'opera.... Accidenti è tardissimo. Domani, oggi, il lavoro che mi aspetta, la sveglia che sta per suonare. Accidenti, quando mi si sveglia il cervello è la fine, o meglio l'inizio di un flusso chiarificatore ininterrotto e irrefrenabile. Ma io devo dormire, almeno un po'. Ho memorizzato tutto, domattina lo potrò ripensare e formalizzare. E' l'alba: mi posso fermare, mi giro, mi rigiro, bevo un sorso d'acqua, niente........... Poi, attraverso la finestra aperta e da chissà dove arriva soave, suadente, avvolgente, il profumo delle brioche appena sfornate. Non era mai capitato.  Faccio per alzarmi, per andare ad affacciarmi, a cercare di capire da dove viene. Invece mi fermo e penso a quanto sia inutile cercarne la fonte e a quanto sia meglio, invece, godere, grata, di quel dono meraviglioso, inatteso e gratuito che mi riporta nel cuore l'infanzia e tutte le cose belle della vita.  Scivolo così, placida, in un breve sonno ristoratore. Quando mi sono svegliata era tutto chiaro: lo scopo dello Spazio dell'anima è anche far in modo che, attraverso quello che saremo capaci di proporre, le persone ritrovino la capacità di cogliere i piccoli doni della Vita che scaldano il cuore e riempiono di gratitudine come il profumo di brioche in un'alba di settembre.

La seconda notte insonne mi ha regalato la risposta alla domanda: che cos'è lo Spazio dell'anima? Una risposta chiara, sintetica e conclusiva che devo alla mia Maestra. Simona, infatti, con un linguaggio poetico ed emozionante mi aveva già fornito, in un altro contesto, la definizione perfetta, fortemente evocativa ed inequivocabile per quello che aspira ad essere anche lo Spazio dell'anima. Questa definizione mi si è affacciata improvvisamente alla mente: Lo Spazio dell'anima é una "bottega filosofica". Da qui possiamo continuare il nostro cammino.

Grazie a tutti i miei compagni di questo viaggio estivo ed in particolare a Letizia, Claudio, Simona e alla mia amatissima famiglia che, con ironia e dolcezza, non mi fa mai mancare il suo sostegno.

Myriam Ines Giangiacomo

settembre 2007  


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