(Traduzione di un estratto da One-Minute Mindfulness ©2011 di Donald Altman, New World Library, Novato, CA
Usate la guida mattutina per prepararvi per la giornata che state iniziando?
Fondamentalmente, ci sono due modi di guidare. Il primo è quello di guidare per arrivare dove stiamo andando. Guidare allora è un mezzo per raggiungere un fine, un atto che ha poco valore intrinseco. In questo caso, potremmo preoccuparci di altre cose quando saliamo in macchina. Le nostre menti possono vagare nel futuro. Forse siamo impegnati in una conversazione con qualcuno, letteralmente o mentalmente, mentre entriamo in strada. La nostra attenzione potrebbe essere focalizzata sull'ascolto di una stazione radio o i nostri pensieri su un compito imminente.
Non sto suggerendo di evitare tutte le fonti di input sensoriali durante la guida, ma che è possibile, praticando un semplice intervallo di consapevolezza anche solo di sessanta secondi, nel quale fare attenzione ai movimenti che attraversano il nostro corpo nell’atto del guidare, accorgersi che stiamo guidando ‘senza cervello’.
Fortunatamente, c'è un secondo modo di procedere: guidare con il solo scopo di guidare. È così semplice e diretto.
Si tratta della piena partecipazione a quello che faremo con i successivi sessanta secondi, prima ancora di salire in macchina e accendere il motore. Per esempio, quali dettagli notate sulla maniglia della portiera del vostro veicolo quando aprite la portiera? La sua temperatura, la sua forma, la sua sensazione? Come si piega e si muove il corpo mentre state salendo sul sedile del conducente? Sentite le mani mentre afferrano il volante. Notate il rumore del marciapiede mentre gli pneumatici si muovono lungo il manto stradale.
Quando portiamo la consapevolezza al minuto successivo, noi veniamo attratti, invece che dis-tratti dall'ambiente circostante, dalla segnaletica stradale e dalle condizioni della strada per ciclisti e pedoni per esempio.
Possiamo anche provare gratitudine ogni volta che guidiamo verso qualche luogo.
La piena partecipazione al viaggio di spostamento da un luogo all'altro non lascia tempo per l'ansia per il futuro. Guidare per guidare richiede la nostra presenza in ogni momento, e questo 'setta' la nostra coscienza su un tempo di sessanta secondi per volta.
Un invito alla PRATICA
Domani o la settimana prossima, provate a fare un viaggio nel quale guidando vi concentrate solo sulla guida, senza distrazioni.
Fate questo quando siete soli e cercate di essere il più possibile presenti ogni sessanta secondi. Non è necessario essere perfetti quando si fa questo.
Quando la vostra mente vaga, verso il passato o il futuro, riportatela delicatamente indietro.
Se vi è utile, potete anche provare ad affermare mentalmente la vostra intenzione del momento presente con le parole "guidare, guidare".