Il percorso di creazione delle carte Eos, prosegue ed è diventato uno dei progetti a cui noi professioniste di Bottega Filosofica teniamo maggiormente.
Come probabilmente già noto, si tratta di un mazzo di 30 carte da esplorazione e meditazione, che stiamo realizzando in collaborazione con altre B Corp italiane, creato a partire da illustrazioni dell’artista Maddalena Vitiello.
Abbiamo chiesto alle due ideatrici di raccontarci da dove è nata l’idea e come saranno queste carte.
Come nascono le carte Eos?
[Myriam] Sono riproduzioni di illustrazioni create da Maddalena Vitiello durante un suo percorso di consulenza filosofica personale. Le aveva create per sè e ha poi pensato di metterle a disposizione degli altri.
[Maddalena] Nascono da un percorso di consulenza filosofica personale, ruotano intorno a temi diversi venuti fuori durante questa mia consulenza. Ho pensato che possono essere utili ad altri perché nelle immagini ho raccolto dei concetti universali, non miei specifici o legati alla mia esperienza, che possono suggerire o parlare a tutti in molti modi diversi.
A cosa ti riferisci quando parli di concetti universali?
[Maddalena] Penso a concetti, sensazioni o argomenti che riguardano l’uomo proprio come essere umano. Le domande che ci poniamo tutti, più o meno consapevolmente. I sentimenti più comuni come la tristezza, l’angoscia o il dolore e la speranza che è dentro tutti noi.
Allo stesso modo, penso alle domande che riguardano il nostro “essere umani”: qual è il mio posto nel mondo? In che relazione io mi muovo nel mondo? Come devo muovermi nel mondo? Come posso sentirmi parte del mondo? Come posso entrare in relazione con le altre persone.
E anche cosa mi spaventa, cosa mi impedisce di essere me stessa nel mondo, chi mi potrebbe aiutare? Quali risorse posso utilizzare per incidere sulla superficie.
Sono carte per ascoltarti dentro, quindi.
[Maddalena] Sì, per esplorare dentro e fuori di noi: il rapporto con la natura, la solitudine. Io vedo una relazione tra il dentro e il fuori e quindi leggo anche la natura in chiave simbolica, ho cercato di condensare nelle immagini anche questa visione un po' simbolica della realtà.
Myriam, tu le dai definite carte che parlano a tutte le nostre dimensioni.
[Myriam] Sì, non sono semplici carte, nascono da opere d’arte create da un’artista - e una filosofa - molto raffinata con tanto lavoro sistemico: cioè di testa, di cuore e di mani. E allo stesso modo, la mia sensazione è che aiutano a fare proprio questo, un lavoro sistemico che chiama in causa la mente, il cuore e il corpo. Parlano un po’ a tutte le nostre dimensioni e, come tutte le opere d’arte, entrano in relazione, con ciascuno di noi in modo differente.
Immaginiamo che l’interpretazione possa emergere proprio come frutto di ogni singola relazione autentica, essenziale e diretta, nell’interazione più profonda della singolarità di ciascuno con le immagini.
Come fossero delle porte.
[Maddalena] Sì, in questo modo ogni immagine funziona come una botola, come se fosse una porta, un accesso a una via più interiore in ognuno di noi. Come se dentro di noi ci fosse un giardino segreto e ognuno avesse dei piccoli accessi che utilizza per entrare nel suo mondo, diverso da quello degli altri.
[Myriam] Anche per questo, una volta avuta l’idea di farle diventare delle carte, abbiamo scelto di non associare un titolo a ciascuna carta: non abbiamo voluto farli diventare dei simboli predefiniti o dargli una fisionomia, come per esempio per i tarocchi.
Sono solo immagini?
[Myriam] Anche se non abbiamo dato titoli alle immagini, da brave filosofe, abbiamo comunque utilizzato lo strumento del linguaggio e quindi il mazzo, che è composto da 30 carte, raccoglie 21 carte immagine e 9 carte domanda. Ogni carta domanda ne contiene due: alcune interrogano direttamente le immagini e altre aiutano a interrogare se stessi, utilizzando eventualmente le immagini come pretesto, ma anche no. La nostra idea è che ognuno possa usarle come vuole, come gli accade, come gli viene. Nel senso che possono essere usate anche affidandosi un pochino al caso, a una modalità un po’ oracolare: ad esempio pescando, non necessariamente scegliendo, una carta immagine o una carta domanda.
Un invito a giocare, a sperimentarsi.
[Myriam] Sì, l’invito è proprio dare spazio al mistero dell’intuizione e quindi anche affidarsi al caso: come pescare una carta immagine ed, eventualmente, una carta domanda per interrogarla più a fondo. E poi, con questo gioco, si può andare avanti a pescare carte immagine e carte domande o anche solo di una delle due tipologie. Quasi a costruire una narrazione di esplorazione di sé o di una questione sulla quale ci stiamo interrogando., Questo, nel caso dell’uso da parte di un professionista, anche nell'ambito di una relazione d’aiuto.
[Maddalena] Sottolineerei e incoraggerei l’invito a creare un proprio mazzo personale, a trovare il proprio modo personale di usare le carte e, chissà, anche poi a condividerle: sarebbe bello se si creasse una comunità in cui le persone si scambiano esperienze e modi di giocare, possono anche inventare metodi che possono aver voglia di condividere con gli altri.
Condividere le scoperte per accrescere le possibilità.
[Myriam] Ci affidiamo un po’ al futuro che emerge e all’intelligenza collettiva. Questo è anche l’auspicio dato dal nome scelto: Eos in greco antico vuol dire ‘aurora’, quel momento brevissimo del mattino quando non è ancora alba ma si comincia a vedere un chiarore e poi, quasi improvvisamente, è giorno. Noi speriamo che queste carte aiutino le persone che le usano ad avere un insight che apra a una nuova visione, quasi come un’aurora che annuncia il nuovo giorno. Si è in periodo, un momento in cui si hanno le idee confuse e poi, improvvisamente, tutto comincia a diventare più chiaro.
[Maddalena] Inoltre, l’aurora, come concetto, ha in sé tutto il possibile: è piena di promesse del giorno che sta nascendo, vorremmo fare percepire che è un po’ come se l’intuizione personale potesse essere foriera di fioriture di idee, progetti, concetti o ricordi.
[Myriam] Usare queste carte può essere un modo di esplorazione del presente o di ‘interrogazione’ del futuro: sappiamo benissimo che le carte in questo senso sono un modo di accedere più velocemente alla nostra intuizione, quindi a quello che già sappiamo, come va oggi è sostanzialmente un modo per dire a noi stessi come vogliamo che vada, oggi. Quali risorse metteremo in campo oggi e così via.
[Maddalena] Oppure un modo per accrescere la conoscenza di sé nel senso di riscoprire sensazioni che abbiamo un po’ abbandonato, o che abbiamo vissuto nel passato, che vorremo riprovare o superare. Per leggere, alla luce del presente, alcuni avvenimenti del passato, ponendosi domande nuove o utilizzando chiavi di lettura diverse, sempre partendo dalla capacità dell’immagine suggestiva di farci accedere a dimensioni interpretative più profonde.