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Bisogni o desideri?

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"Poiché esistono in noi disagi in gran numero, che sempre sollecitano la volontà nostra e son pronti a determinarla, è naturale […] che i maggiori e più urgenti determinino la volontà alla sua azione immediata […] Poiché, il più delle volte, lo spirito ha il potere di tenere in sospeso l’esecuzione di un atto e la soddisfazione di un suo qualunque desiderio, com’è evidente dall’esperienza; e così esso può tenerli in sospeso tutti, uno dopo l’altro; è libero di considerarne gli oggetti, di esaminarli da ogni lato e di pesarli in rapporto ad altri. La libertà che ha l’uomo sta in questo; e dal non usarla giustamente viene tutta quella massa di sbagli, errori e difetti nei quali cadiamo nella condotta della nostra vita e nei nostri sforzi verso la felicità […] A impedir ciò, abbiamo il potere di poter sospendere il perseguimento di questa o quella cosa desiderata, come ognuno può sperimentare in se stesso ogni giorno. Questa mi sembra la fonte di ogni libertà; in questo sembra consistere ciò che è chiamato libero arbitrio. Poiché, durante questa sospensione di ogni desiderio, prima che la volontà sia determinata all’azione e che sia compiuta l’azione che segue a quella determinazione medesima, abbiamo la possibilità di esaminare, renderci conto e giudicare del bene e del male di ciò che stiamo per fare; e quando, dopo un debito esame, abbiamo giudicato, abbiamo fatto il dover nostro, ossia tutto ciò che possiamo o dobbiamo fare ai fini della nostra felicità; e non è un difetto, bensì una perfezione della nostra natura, che si desideri, si voglia e si agisca secondo l’ultimo risultato di un esame onesto". (J. Locke, Saggio sull’intelletto umano, libro II)
Oltre trecento anni fa le parole di John Locke sembravano già anticipare l’avvento di una società in cui si fa sempre più labile la distinzione tra bisogno e desiderio. Per questo, non possiamo che porci delle domande volte alla ricerca dei principi che, da sempre, guidano il nostro volere e il nostro agire nella comunità.
Nella nostra quotidianità, quanto spesso confondiamo desideri e bisogni? Di che cosa abbiamo veramente bisogno? Quello che desideriamo è "autenticamente" nostro o indotto? Desideriamo quello che non possiamo avere?
Decidere di soddisfare un desiderio è sempre un atto eticamente determinato?
Un nuovo dialogo a soggetto ci aspetta,il 29 marzo alle 20,30  allo Spazio dell'anima.
Quando: Giovedi' 29 marzo alle 20,30 Dalle 19,30 e' possibile consumare un aperitivo Quota Partecipazione: ingresso libero. Contributo per aperitivo: 5 euro soci e studenti, 8 euro non soci
Dove: presso lo Spazio dell'anima in via Carlo Denina 72 Consigliato a: tutti
Numero partecipanti max: max 20 Scadenza iscrizione:
Per informazioni: 06/7842819 e info@spazidellanima.it Iscriviti
   
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