Lavoro dunque sono, ma chi sono?
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Il lavoro contribuisce certamente a strutturare la nostra identità e riflette alcune nostre caratteristiche, passioni e capacità, ma non si può credere che nel lavoro ci sia tutto l'essere. Freud individuò nell'amore e nel lavoro gli aspetti fondamentali per determinare lo stato di salute dell'uomo ma forse, se ci si concentra unicamente nel lavoro, questo può diventare una dipendenza. Oggi spesso le organizzazioni, chiedono alle persone cose contraddittorie e queste non sanno più bene a cosa dare più importanza. L'individuo viene disorientato e non riesce più a pensare criticamente. Le domande diventano non più 'cosa?', 'perché', ma solo 'come?'. 'Come fare?', non 'come pensare a cosa fare?'. Si smarrisce il senso dell'agire. E se non bastasse, la cultura manageriale ci ha inculcato che basta volere per potere, ma è un'idea completamente falsa: c'è la realtà con i suoi ostacoli, con le difficoltà oggettive e con la specificità di ognuno di noi, che ci fa tutti diversi, in virtù dei nostri talenti ma anche delle fragilità. Non si tratta spesso di amare il proprio lavoro, il problema è dover accettare (o non farlo) tutta una serie di ostacoli e direttive esterne facendo finta che tutto ciò sia una nostra scelta. Come esercitare, nella libertà, la nostra responsabilità? Quale mondo stiamo contribuendo a costruire? Dilemmi, paradossi, contraddizioni che esploreremo insieme filosoficamente in una avventura del pensiero lunga un anno.
A cura di: Myriam Ines Giangiacomo
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Quando: 8 incontri mensili dal 3 novembre 2010 al 1 giugno 2011 il mercoledì dalle 21,00 alle 23,00 |
Quota Partecipazione: 160 euro pagabili in 2 rate + quota associativa annuale |
Dove: presso lo Spazio dell'anima |
Consigliato a: imprenditori, professionisti, manager e quadri |
Numero partecipanti max:
min. 8 max. 15 |
Scadenza iscrizione:
15 ottobre 2010 |
Per informazioni: info@spazidellanima.it e tel 06/7842819 |
Iscriviti |
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